“Ci penseremo domani”: delicato romanzo di Stefano Gianuario
Casa Editrice: Morellini Editore
Collana: Varianti
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 248
Prezzo: 18,00 €
“Ci penseremo domani”, scritto da Stefano Gianuario, è un libro che racconta la storia di un incontro irripetibile. “All’improvviso mi fermai: un locale con una sola luce e un dehor con pochi tavoli sul marciapiede mi chiamò. Era in una viuzza laterale, stretta e meno esposta al bailamme del corso e della piazza. L’insegna recitava un gioco di parole in francese, che trovai delizioso; una magdeleine incisa nel legno capace di riportarmi in un baleno agli anni dell’università, dei poeti francesi conosciuti a memoria e di un lungo interrail oltralpe con il mio amico più caro. Con la nostalgia che mi opprimeva la gola varcai la soglia del locale, feci due passi e prima ancora di guardarmi attorno mi sedetti sull’alto sgabello libero al banco, dal quale arrivava profumo di frutta fresca e menta. Dentro non c’era quasi nessuno; era comprensibile: il clima sereno e l’aria fresca avevano spinto gli avventori a stare fuori, nei tavoli del dehor. Da quella che presumevo essere la cucina arrivava il tipico rumore di stoviglie e piatti appoggiati con fretta e poca cura. Dietro il banco una ragazza mora, con la pelle chiara, quasi diafana e con dei ricci scomposti, lavava in maniera meccanica dei bicchieri. Le mani si muovevano rapide ed esperte sotto l’acqua bollente che emetteva vapore; lo sguardo era invece assente, perso nel vuoto, era altrove. Ecco il mio richiamo personale, ecco il proscenio della prima sera della mia nuova vita”. Con queste parole Stefano Gianuario racconta il primo incontro tra i due protagonisti del suo romanzo, Fabrizio e Jennifer.
Fabrizio è stato un personaggio di grande successo televisivo per trent’anni ma adesso ha deciso di ritirarsi, affrontando con fatica la pensione. Jennifer, d’altro canto, ha vissuto la sua vita come meglio poteva, accantonando le sue aspirazioni artistiche come fumettista per un lavoro nel bar di suo fratello.
La casualità li porta a incontrarsi in una sera di settembre e l’impatto di questo incontro mette in discussione le loro esistenze, ponendo a repentaglio le loro convinzioni e creando nuove certezze inaspettate. Durante la serata, tra calcio, fumetti e alcol, i due personaggi si confidano reciprocamente, raccontando le loro storie di vita, le speranze, i dolori e le insicurezze.
La narrazione si sviluppa attraverso le voci di Fabrizio e Jennifer, che si alternano nel corso del libro. Questo stile permette di immergersi completamente nelle loro emozioni e nei loro pensieri. Le loro confidenze, gestite con schiettezza e spontaneità, lasciano entrambi piacevolmente confusi. Le parole fluide e sincere diventano una presa di coscienza e un’autocritica che mette in luce la profondità dei personaggi.
La storia di Fabrizio e Jennifer dimostra che certi incontri, se si è fortunati, non sono casuali, ma nascondono un disegno misterioso. L’intreccio delle loro vite sarà infatti la spinta che li porterà a cambiare radicalmente le loro prospettive.
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